lunedì 14 aprile 2014

3, 2, 1 - Frank Castle, dove sei?


Premessa
E sono qui a narrare delle meravigliose avventure sul grande schermo di Frank Castle nella sua triade di film che ha ricoperto in questi ultimi 30 anni. Ricordiamo che sono tre film che seppur trattano la stessa storia e stesso protagonista sono indipendenti l'uno dall'altro. Diverse produzioni, diversi registi, diversi attori ma unico personaggio con sfumature diverse. Buona lettura.

Il vendicatore - 1989
Il primo ad osare a vestire i panni del Punitore fu Dolph Lundgren che da biondo passo a divenire bruno (o meglio moro). Indubbiamente non è stata la più fedele trasposizione cinematografica di tale fumetto e forse regista e produttori hanno puntato troppo sulla presenza fisica dell'attore, fresco fresco da un Rocky IV e Masters of the Universe (ovvero He-Man). Le atmosfere e le scene erano tipiche dei film degli anni 80, per cui va visto e letto in questa chiave qui. Così come l'abbigliamento non era quello completamente fedele al Punisher o la story -line sulla morte dei suoi familiari. C'è da dire, in ogni caso, che Dolph, come in ogni suo film, ce la mette tutta ad impersonare e caratterizzare al meglio il suo personaggio. Qui, infatti, ha della venature comiche e non abbandona totalmente quella brutalità propria del Punisher, trasformandola non in freddezza del personaggio ma bensì nell'essere una persona...bastarda. Per cui, può essere visto per chi ama questo genere di film ma lo sconsiglio vivamente per chi si aspetta una fedeltà al fumetto. Da notare che in Italia il film è stato tradotto come "Il vendicatore" e, nel film di Alexander, si possono vedere delle analogie o similotudini nella presentazione del eprsonaggio nei primi minuti (entrambi sterminano una famiglia mafiosa dopo che il loro boss è stato ritenuto innocente al processo). Indubbiamente la scena che si salva su tutte è la seguente (anche se quella sulla battuta di batman....).



The Punisher - 2004
Ventesimo secolo. La Marvel decide di svecchiare alcuni suoi pilastri e tra questi capita anche Frank Castle. Il film, infatti si ispira alla saga Bentornato, Frank di Ennis/Dillon. La storia si basa non più su quella di un reduce della guerra del Vietnam ma bensì su un ex agente infiltrato nella mafia e nel traffico d'armi. Riparte da zero dopo la morte dei familiari ( e non parlo solo di moglie e figlio ma anche di padre, madre, fratello, zii e si... tutta la famiglia) e armato di principi di due pistole del defunto padre. Come ho detto precedentemente è liberamente ispirata alla saga di Ennis/Dillon, rivisitandolo completamente, tra cui la morte dei familiari, il boss che ha ordinato l'esecuzione e sketch comici sono presenti sulla pellicola (fra i tanti lo scontro tra Frank Castle e Il Russo, interpretato da Kevin Nash). Le scene d'azione non mancano seppur sono rapide e mancano di quella brutalità e freddezza propria che ha Frank Castle. Forse quella che mi ha divertito di più (ed è indubbiamente quello che deve essere visto anche in chiave un po' più comica). La scena clou? Non la descrivono ma bensì la mostro. Indubbiamente Thomas Jane ha saputo dare una buona impronta a questo personaggio.



The Punisher - The War Zone (2008)
Passano 4 anni dall'ultima trasposizione de The Punisher e stavolta la palla passa ad una regista tedesca di nome Lex Alexander. Non è a mio parere il migliore, ma nemmeno il peggiore e troviamo Ray Stevenson ad interpretare Frank Castle, che si era da poco svestito dei panni di Tito Pullo nella serie Roma. L'aspetto, il vestiario e le armi sono molto più fedeli rispetto ai precedenti mentre le scene di azioni lasciano spazio alla violenza e alla brutalità propria del freddo Punitore. La storia torna nuovamente al primo Punisher (quello originale) sia a livello di nemici che di morte dei familiari. Rispetto al precedente reboot viene dato minor spazio alle scene comiche e ai dialoghi del Punisher ma è, rispetto ai precedenti più fedele alla sua figura nata sul fumetto. Sarebbe bastato Puzzle come vero antagonista dato che le scene di Jimmy il Pazzo sono quelle che ho capito di meno. Ho notato che alcune scene (tra cui la prima) fanno dei richiami al Punisher di GoldBlatt del 1989.

L'immagine seguente può descrivere totalmente il film e anche sul perché è stato scelto un attore come Ray Stevenson.



Conclusioni
In nessuno dei tre film è presente il furgone del Punisher. Una nota dolente. Il Punisher di Lundgren abbandona la maglietta con il teschio, per far spazio ad un giubbotto di pelle e a un taglio di capelli che è totalmente lontano da quello di Frank Castle nei fumetti. Thomas Jane riesce a caratterizzarlo molto bene, rendendolo umano e allo stesso tempo privo di cuore. Seppur privo del suo furgone, la maglietta con tanto di teschio c'è e questo già rende l'idea di quanto il film voglia essere fedele al fumetto. Ray Stevenson, invece, riesce a caratterizzarlo in quel modo freddo e brutale che i fan del Punisher conoscono perfettamente, facendo intendere che, nonostante la sua corazza d'acciaio e i molteplici strati di giubbotto antiproiettili che indossa nel suo petto batte ancora un cuore. Indubbiamente il più taciturno dei tre e fa parlare più le sue armi e le sue pistole. Per cui, se volete un Punisher fedele vi consiglio di vedervi quello del 2004 e 2008. Ricordatevi che sono 3 film a se stanti, ovvero non c'è bisogno di vederli sequenzialmente.