sabato 6 luglio 2013

Il mito di Tyr - il dio valoroso

Presentazione
Prima di scrivere tale post, è meglio che mi presenti. Quando si tratterà di miti, leggende e altre sciocchezze simili, scriverò io, l'alter ego immaginario del nostro Padrone del Blog. Non spaventatevi. Non è morto, è solo andato in letargo per il momento. Così come il blog, causa motivi suoi personali. Indi, come ho detto, mi presento: mi chiamo Wylt e questo è primo post che faccio. Tratterà di una divinità nordica, vichinga che non sia il solito Thor, Loki o Odino e che ovviamente non è di secondo piano.

Riguardo al mio nome, Wylt è una parola di origine celtica e significa "Selvaggio". Ho usato questo nick, in quanto, Mago merlino (uno dei miei personaggi preferiti del ciclo arturiano) veniva identificato come Wylt Myrddin, ovvero merlino il Selvaggio. Detto ciò, vi auguro una buona lettura.

Il mito di Tyr
Tyr (che significa Dio), nella mitologia nordica, è un dio che appartiene alla stirpe degli Asi (ovvero divinità, dei, signori del cielo). Figlio di Odino secondo alcune fonti, secondo altre è figlio del gigante Ymir. Egli è definito il più corragioso, valoroso e sapiente degli dei. Infatti, è lui a decidere le sorti di una battaglia e se i guerrrieri vogliono avere il suo favore, devono incidere la Runa di Tyr (a forma di lancia, tiwaz) deve essere incisa sull'elsa della spada ed invocare due volte la divinità:

"...Devi imparare le rune della vittoria,
se vuoi ottenere il trionfo
e inciderle sull'elsa della spada
alcune sul davanti della lama e altre sul dorso,
e poi invocare per due volte Tyr."
 (Dall'Edda di Snorri, dialogo di Sigfrida)

Il suo corrispettivo Greco è il Dio Marte. Infatti, martedì (giorno di Marte) in lingua nordica veniva indicato come come tisdagr. Tyr, inoltre, doveva essere la divinità che presiedeva le assemblee, non a caso molti luoghi nordici che erano adibiti per le assembe venivano consacrati a Tyr o ne portano il suo nome.Tyr è ricordato e citato in molti miti e viene ricordato come il dio monco, in quanto sacrificò la sua mano per rendere possibile il mantenimento dell'ordine cosmico. Nel Ragnarok egli combatterà contro il cane infernale Garmr, dove periranno entrambi in un duello mortale.

- Fenrir
La leggenda narra che Loki ebbe tre figli dopo che mangiò il cuore di Angrobda, dopo averlo trovato tra le ceneri della stessa gigantessa. Quando giunse il tempo diede alla luce tre figli: il lupo Fenrir, il serpente Jormungadr e la fanciulla Hel (unica dei tre figli ad avere un aspetto umano). Quando gli Asi seppero di questa nascita ascoltarono le profezie e seppero che, da queste creature cresciute nello Jothumreir, non poteva venire altro che dolore. Così presero le giuste decisioni. Il Serpente Jormungadr fu buttato nell'oceano che copriva le terre esterne. tale gesto, invece di uccidere il serpente, lo rese più forte. Infatti crebbe a dismisura e, quando le sue fauci giunsero alal sua coda, la serrò in un morso e venne chiamato Midgardsormr, il serpente di Midgard. Diverso destino ebbe Hel, Odino la mando nel Niflheirm, dandole potere sui nove mondi e facendola divenire la dea defunti. Infine tocco al lupo Fenrir, il quale fu predetto che avrebbe ucciso Odino al crepuscolo degli Dei. Decisero quindi incatenarlo, ma sorse un problema, il lupo cresceva a vista occhio man amno che passava il tempo, divenendo sempre più grande e spezzando ogni catena che gli veniva posta al collo. FU così che fu sfidato per ben tre volte. Le prime due volte fu incatenato con Lodingr e in seguito con Dromi, entrambe forgiate dagli Asi, entrambe resistenti, entrambe facilmente spezzate dal lupo. 
Gli Asi allora si rivolsero ai nani, i quali forgiarono Gleipnr, sottile e morbida ma resistente. Fu forgiata con barba di donna, rumore di gatto, radice di roccia, tendini d'orso, respiro di pesce e latte di uccello. Fu così portata a Fenrir, il quale venne sfidato una terza volta. il lupo, avvenendosi della del laccio sottile, fiutò l'inganno. Gli Asi cercarono a lungo di convincere il lupo che, alla fine cedette di farsi legare con la catena e tentare di spezzarla, a patto che uno degli Asi mettesse la sua mano tra le fauci del lupo. L'unico degli Asi che avanzò dinanzi al lupo fu Tyr e, con coraggio, stese la mano destra, posandola tra le fauci del lupo. Il lupo venne legato e più provava a liberarsi, più la catena si stringeva al suo corpo e alle sue zampe. Quando fu reso all'impotenza e si arrese, gli Asi erano compiaciuti, eccetto Tyr che eprse la mano, ingurgitata dal lupo non appena capì di essere stato  ingannato. La legegnda vuole che Fenrir fu legato ad un masso e, durante l'operazione, per impedire che il lupo continuasse a tentare di azzannarli gli fu conficcata una spada tra le fauci, costringendolo a tenerle aperte.

Bibliografia:
Foto: I figli di Loki (Emil Dupler, 1905)
Tyr e Fenrir (Jhon Bauer, 1911)
Notizie tratte da : Bifrost; I Miti nordici (Chiesa Isnardi, Longanesi); Miti del Nord (Guasco, Demetra)